COS’É ItaCo
Il progetto coniuga lo sviluppo partecipativo, creativo e multidisciplinare di talenti e competenze dei giovani con la costruzione di strumenti di promozione e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali del territorio, proponendosi come collegamento tra mondo dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Sono state messi in rete e in sinergia operativa diversi livelli di competenze e di formazione. Tutti i partecipanti si sperimenteranno in vario modo e misura in un processo di “project-based learning e di team-working” in cui ognuno avrà diversi ruoli.
PERCHÉ NASCE ItaCo
Il progresso odierno deriva dal processo fondamentale che rappresenta la digitalizzazione. Inoltre, la creatività risulta essere un fattore di crescita economica e sociale importante attraverso la coniugazione di 3T: il Talento, la Tecnologia e la Tolleranza. Tuttavia, in Veneto, il rapporto tra gli occupati in imprese creative e gli occupati in generale è tra i più i bassi (2,1) sia rispetto alla media nazionale (2,7) sia rispetto a quella del nord Italia (3,0) (dati ISTAT).
D’altra parte, Verona si conferma una provincia turistica, la seconda del Veneto e la quinta in Italia con un trend in aumento. Diversificare e potenziare l’offerta, rendendola sempre più SMART, diventa dunque un elemento chiave del futuro. Nonostante le sue potenzialità e il suo patrimonio visitabile, Verona ad oggi non è tra le prime città italiane di medie dimensioni nella sezione Culture&Travel dello SMART City Index.
Le SMART cities, le “città intelligenti”, sono quei centri capaci di finalizzare le tecnologie digitali allo scopo di migliorare la qualità della vita.
L’innovazione verso il turismo e la cultura è solo un segmento dell’intero mosaico che forma il processo intrapreso dalle destinazioni per diventare “smart”. Un elemento chiave tipico della smart city in ambito turistico è la valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico attraverso il digitale – multimedialità, musei virtuali, realtà aumentata, community culturali sul web, e-commerce – conducendo il processo di innovazione con un coordinamento sistematico fra le istituzioni.
Risulta allora sempre più importante innovare e ampliare l’offerta nel solco del turismo SMART la cui caratteristica è, tra le altre, l’investimento sulla digitalizzazione.
A COSA SERVE ItaCo
ItaCo permette di innestare i temi della digitalizzazione e dell’innovazione all’interno di un processo economico ancora molto tradizionale, come quello del turismo tipico nella città di Verona, creando spazi di offerta nuova sul mercato culturale/turistico, quindi opportunità di occupazione e sviluppo di competenze creative. Inoltre, considerando che il mondo del lavoro oggi chiede ai professionisti non solo conoscenze, ma anche competenze tecniche e trasversali tali da consentire lo sviluppo di carriere creative e adattive, si vuole proporre un modello progettuale che già a livello di processo stimoli creatività, adattività e atteggiamento cooperativo.
ITaCo punta quindi, coinvolgendo i giovani, a sviluppare e a consolidare le 3T:
- TALENTO → sperimentando in laboratori volti a valorizzare le competenze e le risorse personali;
- TECNOLOGIE → formarsi attraverso tecnologie innovative acquisendo conoscenze e competenze, richieste dal mondo del lavoro e delle nuove professioni, nate proprio in nuovi ambienti creativi (Martin Prosperity Institute – Università di Toronto – Global Creativity Index 2015);
- TOLLERANZA → approcciarsi al lavoro e alla formazione attraverso la multidisciplinarietà, intesa proprio come genuina apertura alle discipline e alle diversità che si potranno incontrare, tra insegnanti, professionisti, tutor, expertise e giovani;
Solo a partire dalla scuola però è possibile innestare tali presupposti per la crescita delle risorse umane, prima nel contesto educativo-scolastico e poi in quello economico-sociale.

DOV’É AMBIENTATO ItaCo
Focalizzandosi sull’area del quartiere Cittadella di Verona come “caso pilota” di cui individuare elementi di interesse sul piano culturale, artistico, architettonico e storico-sociale; il progetto esplora la costruzione di itinerari culturali e turistici con il coinvolgimento diretto del mondo delle professioni e degli stakeholders. Giovani provenienti da 6 istituti scolastici, 2 ITS e Università verranno messi in rete tra loro in un’ottica di interazione tra le diverse competenze per costruire un’offerta in grado di stare sul mercato della promozione turistica e culturale.
L’area di Cittadella è stata scelta perché include rilevanti punti di interesse come: il sistema fortificato (mura e caserme), il Museo degli Affreschi, la ex Fiera ed elementi dello sviluppo del 1800 e della seconda guerra mondiale. Questi elementi costituiscono “tappe/temi” di un itinerario di riscoperta dell’area presa in esame come caso di studio.
PARTI DEL PROGETTO
LA PARTE ANALOGICA
un lavoro di ibridazione tra le esperienze più classiche di costruzione di itinerari turistici e quelle più alternative e di nicchia al fine di aumentare l’offerta promozionale del territorio e di sperimentare modalità nuove di proposta sul mercato turistico.
LA PARTE DIGITALE
L’acquisizione di competenze tecnico-scientifiche legate all’uso di strumenti digitali e software specifici quali scanner per documenti storici, laser-scanner per rilievi topografici, ma anche l’uso di strumenti collaborativi e di smart working a distanza.
LA PARTE STRATEGIA
- facilitare la costruzione di una rete locale di collegamento strutturale tra mondo dell’istruzione e della formazione, mondo della promozione turistica e culturale e mondo del lavoro anche oltre la scadenza del progetto;
- facilitare il dialogo tra stakeholders pubblici e privati, profit e no-profit, del mondo della promozione turistica e culturale del territorio nella direzione dell’aumento del suo potenziale economico e occupazionale tramite offerte innovative e articolate, sinergie collaborative e sistematizzazione dell’offerta;
- costruire un modello replicabile grazie alla vastità potenziale delle risorse nascoste del territorio, fruibili sia dalla cittadinanza sia dai turisti, ampliando in prospettiva gli spazi di partecipazione e occupabilità giovanile;
- mettere in campo una metodologia replicabile in diversi ambiti occupazionali, valorizzando la multidisciplinarietà, la sinergia analogico-digitale, le modalità cooperative di lavoro;
- di collocarsi negli scenari occupazionali: della digitalizzazione, dell’interazione tra analogico e digitale, della riqualificazione del territorio e dell’innovazione sociale.
LA PARTE INNOVATIVA
- rendere gli studenti protagonisti attivi sia nello sviluppo delle competenze che nella promozione e valorizzazione delle stesse;
- sviluppare competenze innovative sia in ambito analogico sia in ambito digitale, sia in ambito di interazione tra i due;
- utilizzare un modello generale di apprendimento “project-based” che, tramite laboratori, “cooperative learning” e ”learning by doing and by creating”:
- incoraggia a mettere in gioco risorse personali;
- sviluppa un’attitudine generale al lavoro di gruppo, all’interdipendenza delle competenze, alla multidisciplinarietà e allo “smart-working”;
- sviluppare, soprattutto rispetto agli strumenti digitali:
- competenze specifiche trasferibili e applicabili in vari settori occupazionali, dall’ambito storico all’ambito tecnico architettonico ingegneristico (ad esempio, rilievi topografici di dettaglio e diagnostici) fino a quello della promozione aziendale e il marketing digitale (ad esempio, “visite virtuali” nelle imprese artigiane);
- competenze trasversali attuali e innovative per lo smart-working e il team-working a distanza con l’uso di strumenti collaborativi contemporanei (GSuite).
PARTNER DI PROGETTO
Le scuole e le associazioni che hanno partecipato al progetto
REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI
